Pubblicato il Paper “Spazi di apprendimento emergenti” — ISFOL

Valorizzare la creatività, la passione e le emozioni di chi apprende significa ridefinire obiettivi, strumenti e metodologie dell’offerta formativa, in grado di agevolare percorsi di apprendimento significativi, motivanti e attrattivi.

In tale ottica, si è mossa l’attività di ricerca Isfol, curata dalla Struttura Sistemi e servizi formativi, che ha portato alla recente pubblicazione del paper “Spazi di apprendimento emergenti: il divenire formativo nei contesti di coworking, FabLab e università ”. Il paper, disponibile online, propone gli esiti di una indagine qualitativa in cui sono stati approfonditi, attraverso una serie di casi di studio, diversi ambienti innovativi che contribuiscono a reinventare i processi di apprendimento nella formazione e nel mondo del lavoro: coworking, FabLab e università.

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L’aritmetica delle (em)opzioni : Weconomy blog

La complessità e la varietà delle alternative possibili riempiono appunti, pile di documenti e presentazioni. E in fase di progettazione è bello così, è giusto così. A patto però che nel file “_def” sappiamo trasformare gli “OR” in “oro”.

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Open data in Sanità, tutte le opportunità che stiamo perdendo, di Nello Iacono

 

Sanità digitale

Open data in Sanità, tutte le opportunità che stiamo perdendo

di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Il livello di aggiornamento, la coerenza tra i dati considerati e l’accuratezza e la completezza degli stessi sono fondamentali. Una carenza su una delle caratteristiche chiave dei dati rende il servizio che li riusa del tutto inutile

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Evoluzioni 3D in città: tra “smart paradigm” e “smart building”

Evoluzioni 3D in città: tra “smart paradigm” e “smart building”

Cosa c’entrano le stampanti 3D con la smart city? Da questa tecnologia, già in uso da anni in alcuni segmenti dell’industria, stanno nascendo possibilità d’utilizzo che fino a qualche tempo fa erano impensabili e che potrebbero aiutare le città ad affrontare molti dei problemi che nascono dai fenomeni di urbanizzazione. Partendo dall’idea di utilizzare la stampa 3D per realizzare singoli componenti utilizzate nel settore edilizio-architettonico, si è passati ad immaginare sistemi per poter stampare in loco direttamente l’intero edificio o gran parte di esso. Fantascienza? Sembra di no, come ci raccontano in questo articolo Mirko Palmieri, sociologo (Smart Strategic Planning) e Paola Bagatella, architetto (Green Urban Planning).

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The 37 Best Websites To Learn Something New — Life Learning — Medium

There is absolutely no excuse for you not to master a new skill, expand your knowledge, or eventually boost your career.

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I Cantieri della PA digitale. Un percorso per sostenere l’economia digitale in Italia

I Cantieri della PA digitale. Un percorso per sostenere l’economia digitale in Italia

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Il processo di modernizzazione della PA può essere un’importante occasione per il sistema della PMI italiane. CantieriPA è la nuova iniziativa FPA per monitorare, stimolare e favorire l’effettiva execution dei progetti di innovazione e accompagnare le PMI al Mercato pubblico mediante azioni di advocacy, momenti di networking, strumenti e occasioni di lavoro collaborativo.

Il prossimo 15 gennaio FPA propone un incontro on line dedicato alle imprese orientate al mercato PA per illustrare i dettagli del Progetto e le opportunità di business legate all’adesione.

CantieriPA offre:

  • networking, finalizzato alla costruzione di relazioni e partnership con amministratori e referenti politici;
  • mappatura dei soggetti coinvolti, dei decisori e degli influencer nell’area di interesse del Cantiere;
  • advocacy, in grado di influenzare le politiche pubbliche e l’allocazione delle risorse;
  • analisi dei trend di investimento, delle migliori esperienze, dello scenario tecnologico di riferimento e dei principali ostacoli all’attuazione dei processi di innovazione digitale;
  • lead generation di possibili clienti interessati ai prodotti/servizi offerti e alla sperimentazione attraverso prototipi/casi pilota.

CantieriPA, dieci aree di lavoro multicanale, dedicate ciascuna a un tema specifico del processo di digitalizzazione della PA:

  • Sanità digitale – Servizi, tecnologie, modelli per la salute e il benessere del cittadino
  • Giustizia digitale – Tecnologie e modelli per l’innovazione digitale e il miglioramento organizzativo del sistema giudiziario
  • Scuola digitale – Strumenti, piattaforme e competenze per una Scuola sempre più digitale (PNSD)
  • Documenti digitali – Dematerializzazione, gestione e archiviazione dei documenti per una PA più efficiente
  • Cittadinanza digitale – Strumenti e servizi per una migliore interazione tra cittadini e amministrazioni (ItaliaLogin)
  • Sicurezza digitale – Tecnologie, modelli e infrastrutture per la cyber security dei sistemi informatici e dei dati pubblici
  • Infrastruttura digitale – Razionalizzazione dei data center, reti di trasporto e connettività, cloud e interoperabilità per un’Italia digitale
  • Data management – Big Data, Data analitycs, Open Data, il valore pubblico dell’informazione
  • Pagamenti digitali – Il digitale che entra nei sistemi di incasso della PA
  • Procurement dell’innovazione – Strumenti innovativi per l’acquisto di beni e servizi tecnologici da parte del settore pubblico

La partecipazione al webinar è gratuita, ma è necessarioiscriversi online

www.italiansmartcities.it: le migliori pratiche delle città intelligenti | Osservatorio Nazionale Smart City ANCI

http://www.italiansmartcities.it: le migliori pratiche delle città intelligenti

Le migliori pratiche delle città intelligenti nella piattaforma Italian Smart Cities Raccogliere i progetti e le best practice delle comunità intelligenti, raccontare le innovazioni che stanno realizzando le città e restituire un insieme di attività che stanno funzionando in tutta Italia e che possono diventare un modello: questi gli obiettivi della piattaforma Italian Smart Cities. 1227 progetti, quasi 15 milioni di cittadini raggiunti e più di 4 miliardi di euro investiti sono il risultato di due anni di lavoro e di collaborazione tra le amministrazioni locali, l’Osservatorio Smart City e ForumPA. Durante questo periodo sono stati raccolti e analizzati quanti più dati possibili in grado di spiegare al meglio ogni singolo progetto territoriale. On line si possono trovare specifiche tecniche relative alle caratteristiche tecnologiche, capitolati, linee guida e specifiche finanziarie in grado di evidenziare costi associati al riuso e gli aspetti procedurali legati al trasferimento. I dati raccolti consegnano una fedele fotografia delle esperienze portate avanti finora dai Comuni aderenti all’Osservatorio. Si tratta di una piattaforma che, come ha spiegato durante la presentazione ufficiale Piero Fassino, presidente dell’ANCI, “viene dai Comuni e serve ai Comuni”. La Piattaforma è di facile utilizzo: i progetti sono suddivisi per Comuni di appartenenza e per ambiti di intervento (Environment, Economy, Energy, People, Governance, Mobility, Living e, da poco, Planning). Ogni Comune aderente ha una propria password attraverso cui accedere per modificare o integrare il proprio profilo, ma soprattutto per far conoscere i propri progetti e scoprire quelli di altre amministrazioni. Come ha dichiarato Paolo Testa, direttore dell’Osservatorio Smart City “la responsabilità dei comuni è quella di partecipare e rendere ripetibili e riutilizzabili le buone pratiche dei progetti che si stanno sviluppando”

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#lamultiscuola Manin di Roma: multietnica, aperta, multiforme e multifunzionale | Smartinnovation

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L’I.C.S. ‘Daniele Manin’ di Roma si trova nel cuore delrione Esquilino, un territorio tutt’altro che periferico. Esso infatti è interamente collocato all’interno del primo municipio e, situato in una zona limitrofa alla Stazione Termini, ha una popolazione eterogena: accanto a famiglie italiane di estrazione socio-culturale medio-bassa – per lo più commercianti e semplici impiegati, vivono liberi professionisti, artisti, ricercatori, professori universitari, e un numero sempre più elevato di nuclei famigliari immigrati di diversa provenienza.

Specchio della realtà del quartiere, la scuola elementare Di Donato ospita una significativa percentuale di bambini con cittadinanza non italiana che negli ultimi anni ha globalmente raggiunto circa il 50%.

E’ questa una evidenza statistica che può essere interpretata da un duplice punto di vista. Da un lato, se comparata con i dati nazionali, ci colloca tra scuole ad alto processo migratorio, e cioè come realtà polarizzata per lo più percepita come problematica e difficile. Dall’altro, letta in riferimento alla ricostruzione diacronica delle iscrizioni interne all’istituto, ci permette di presentarci come una scuola in crescita. Negli ultimi anni infatti pur non avendo perso alunni migranti, la scuola, soprattutto nel settore dell’infanzia e della primaria, ha registrato un incremento della popolazione scolastica autoctona, prevalentemente proveniente da famiglie con un livello socio-culturale medio alto, mentre la fascia socio-economica medio-bassa continua a preferire altre realtà scolastiche. Ora, volendo riflettere sul 50% di alunni con cittadinanza non italiana, il primo elemento che balza subito agli occhi è che la percentuale di alunni migranti che ospita la nostra scuola varia numericamente nei vari settori. Mentreall’infanzia e alla scuola primaria si è registrato un aumento di alunni italiani, alla secondaria di primo grado ancora c’è diffidenza da parte dell’utenza locale; anche se dall’anno scolastico 15/16 è previsto un aumento di iscrizioni.E’ questo un risultato raggiunto grazie alla concomitanza di vari fattori: la qualità didattica, i livelli di competenza raggiunti dagli alunni, il clima positivo, il rapporto di fiducia e collaborazione con le famiglie che si è consolidato negli anni, in seguito alla consapevole e intenzionale scelta operata dall’istituzione di ridefinire i confini della comunità educativa inglobando nelle decisioni progettuali tutte le componenti territoriali.

L’Istat si apre ai big data: la statistica non sarà più la stessa

istat

Smart City Exhibition il 14 ottobre 2015

L’Istat si apre ai big data: la statistica non sarà più la stessa

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Social Media Usage: 2005-2015 | Pew Research Center

Nearly two-thirds of American adults (65%) use social networking sites, up from 7% when Pew Research Center began tracking social media usage in 2005.

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